Pino Daniele, un pezzo di storia musicale napoletana
E’ andato via troppo presto, a soli 60 anni, dopo aver dato la voce e l’anima ad una città intera ed averla fatta conoscere a tutto il mondo; Pino Daniele è Napoli, e l’ha sempre rappresentata fieramente, anche quando non cantava. Primo dei sei figli di un operaio portuale napoletano, Pinuccio, questo l’affettuoso nomignolo che gli ha da sempre appioppato la sua gente, è cresciuto in una famiglia povera, vivendo i primi anni della sua infanzia in un basso, poi si trasferì a casa delle zie, che gli offrirono una sistemazione migliore; la sua passione per la musica non tardò a manifestarsi, ed a scuola conobbe anche qualche amichetto con cui condividerla, Enzo Gragnaniello per esempio.
Aveva 12 anni quando salì per la prima volta su un palcoscenico, e lo fece in occasione di una festa per bambini, evento in cui provò direttamente sulla pelle anche la terribile esperienza di steccare con la voce davanti al pubblico; imparò in poco tempo a suonare la chitarra da autodidatta, poi fu forse il clima di contestazione sociale del sessantotto che gli fece scoccare la scintilla giusta per iniziare a scrivere e cantare.
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