Chi erano le ‘groupies’?
Negli anni sessanta e settanta moltissime ragazze giovani ed un po’ meno giovani, adoravano seguire i propri idoli in concerti e tournèe, condividendo con loro tutti i momenti pre e post esibizione, ed assecondando in tutto e per tutto i loro desideri, primo tra tutti quello sessuale; le rockstar si sa, non sono certo persone che vanno a suonare in giro per il mondo con la famiglia al seguito…, anche perché sono molti gli artisti che, sapendo di essere spesso in giro per lavoro, conducono una vita da single.
All’epoca c’era chi le chiamava volgarmente stars-fuckers, e veniva loro affibiata la squallida etichetta di prostitute sempre a disposizione dei musicisti, pronte ad offrire il loro corpo per un po’ di sesso senza neppure un briciolo d’amore, ma in effetti non era proprio così; si facevano chiamare groupies, ed erano in pratica le muse ispiratrici dei musicisti, coloro che tenevano alto il morale della band e che animavano il backstage quando se ne avvertiva il bisogno, magari anche per stemperare un po’ la tensione delle esibizioni dal vivo.